martedì 24 luglio 2007

Il Volo dell'Angelo: Il cavo di acciaio tra Castelmezzano e Pietrapertosa















Un cavo di acciaio, che collega i paesi di Castelmezzano e Pietrapertosa, sulle Dolomiti Lucane, vi potrà far vivere un'emozione unica; il cosidetto "Volo dell'Angelo". Imbragati e legati al cavo d'acciao potrete attraversare una delle più belle valli delle Dolimiti Lucane alla velocità media di 120Km/h: un'attrazione sicuramente unica in Italia.

A steel cable, that it connects the countries of Castelmezzano and Pietrapertosa, on the Dolomiti Lucane, will be able to make living an only emotion you; the so-called "Flight of the Angel". Legacies to the cable of steel you will be able to cross one of beautifulst goes them of the Dolimiti Lucane to the average speed of 120Km/h: a sure only attraction in Italy.



APERTURA
martedì - venerdìo orari: 10:00-13:00 15:00- 19:00
sabato - domenicaorari: 10:00 - 19:30 (orario continuato)
COSTO
martedì - venerdì: euro 18,00
sabato, domenica e festivi: euro 28,00
INFO
Proloco Castelmezzano: 0971.986020 - 340.9544655
Proloco Pietrapertosa: 320.8337801

lunedì 2 luglio 2007

Amianto: Per i Lavoratori oltre il danno anche la beffa

Amianto: Sono 116mila le domande di pensione respinte ed altre 340mila senza risposta e se si vince la causa l’INAIL e l’ENPDAP ricorrono in appello col risultato che le pensioni sono bloccate.

La questione è cosi scandalosa che un folto gruppo di senatori dell’Ulivo e di Rifondazione hanno presentato una interpellanza urgente al ministro del lavoro e della previdenza sociale per capire se il governo è informato di quanto sta accadendo e gli eventuali provvedimenti che intende prendere.
Ormai da anni non vengono applicate correttamente leggi e decreti che dovrebbero assicurare le prestazioni previdenziali, tra cui un supplemento di pensione, ai lavoratori che nel passato sono stati esposti all’amianto e quindi potenziali vittime di tumore .
Sono circa 607.700 i lavoratori esposti all’amianto che hanno presentato, entro la scadenza normativa del 15 giugno 2005, le domande all’INAIL al fine di ottenere dall’INPS e l’INPDAP il riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 257/92 e successive modificazioni e dal decreto ministeriale del 27 ottobre 2004 (Gazzetta ufficiale 295/04 ).

Che fine hanno fatto queste domande?

Risulta che sono circa 340.100 i lavoratori non hanno avuto risposta mentre 116.000 i lavoratori che hanno visto respingere le proprie domande perché considerate incomplete; le domande respinte riguardano soprattutto i lavoratori provenienti da aziende che, spesso proprio a causa dell’amianto, hanno cessato ogni attività.
Di più e di peggio: quando la Corte di Cassazione, la Corte dei Conti e persino la Corte Costituzionale riconoscono il diritto ai benefici agli ex lavoratori esposti all’amianto che cosa fanno gli enti previdenziali? Presentano ricorso, fanno appello, con l’ovvio risultato di vanificare, per lo meno temporaneamente, la concreta affermazione dei diritti dei lavoratori.

Da qui sei domande al Ministro del Lavoro e della previdenza :
- il Ministro è a conoscenza di questa situazione, e se si, quali iniziative ha assunto per contribuire, per quanto di Sua competenza, alla soluzione dei diversi problemi ?
- quali misure il Ministro intende adottare per favorire, in base al decreto ministeriale del 2004, il rapido esame delle domande presentate all’INAIL, al fine di consentire agli enti previdenziali l’erogazione delle prestazioni?
- quali misure sono state adottate perché gli uffici provinciali del lavoro provvedano a fornire la documentazione sui rapporti di lavoro degli ex dipendenti delle aziende che hanno cessato l’attività?
- il Ministro ritiene giusto alla luce delle varie sentenze in tutte le sedi giurisdizionali, che INPDAP e INPS ricorrono in appello di fronte ai pronunciamenti in prima istanza a favore degli ex lavoratori esposti all’amianto?
- quali iniziative e misure il Ministro intende adottare per favorire l’evasione delle domande la parte di INAIL e IPSEMA, perché siano erogate le prestazioni e perché sia favorita la soluzione dei casi controversi ?
- Se infine il Ministro non ritiene opportuno correggere o eliminare quegli atti di indirizzo che hanno dato luogo a distorsioni e disparità tra lavoratori della stessa unità produttiva cui è stato negato il diritto ai benefici.

15 giugno 2007

A cura FILCEM Matera – Maurizio Girasole